The Leftovers – RECENSIONE 03×05 “It’s a Matt, Matt, Matt, Matt World”

In apertura:

“Io sono la sola speranza, l’ultima difesa di una specie sull’orlo dell’estinzione. Gli stregoni ci avevano avvertiti. Quei saggi chiaroveggenti avevano visto la verità: dissero che queste creature sarebbero arrivate sette anni dopo che i primi furono presi, sette anni dopo la Dipartita… e noi fummo ciechi, o Dio, ciechi a ciò che non volevamo vedere. Siamo ormai sull’orlo dell’abisso, prossimi alla distruzione. Quando il mostro sarà nato, sarà la fine per noi, perché la sua nascita porrà fine all’umanità, con le sue sette teste e le sue sette bocche fiammeggianti. Ci rimane una sola speranza: l’uovo. Nelle mappe degli stregoni l’ho trovato – il suo nido è nascosto in un vulcano sottomarino. Ringraziamo Dio per la tecnologia. Abbiamo costruito l’arma che porrà fine a tutte le armi: la bomba atomica. Ora, la sua forza terribile può essere la nostra salvezza, se la sua esplosione infrangerà il fragile guscio e fonderà i demoni al suo interno. O Dio, possa il missile volare dritto al bersaglio, fa che trovi il nido nel vulcano con l’uovo ancora intatto, e distrugga le bestie non nate prima che esse sorgano a distruggere il mondo.”

La sigla di apertura di questo episodio è molto diversa dalle altre. Questa volta alla scena iniziale non ci accompagna una canzone ma una preghiera. Un uomo la recita in francese e racconta di creature malvage destinate a invadere la terra a sette anni dalla Dipartita, ponendo fine al mondo. L’uomo dichiara di essere l’unica speranza per il genere umano e di voler sfruttare la tecnologia donatagli da Dio (la bomba atomica) per distruggere un uovo, nascosto in un vulcano sottomarino, che racchiude bestie maligne che una volta nate causerebbero la fine de mondo (è interessante notare che anche nella Bibbia si parla di un mostro a sette teste nato dal mare).

L’episodio si apre inquadrando un uomo in un sommergibile della marina francese che accende l’iPod e fa partire un brano cantato nella sua lingua, alza il volume in modo che tutto l’equipaggio possa sentirlo, quindi prende una chiave da una cassetta di sicurezza, si spoglia e tende un agguato a un ufficiale per sottrargli un’altra chiave. Corre nudo nel sommergibile, inseguito da altri soldati, poi usa un codice per aprire la porta blindata della stanza dei bottoni. Qui si mette in modo da riuscire a girare contemporaneamente due chiavi molto distanti (operazione che in genere richiederebbe due uomini) allungandosi fino a girare una chiave con la mano e l’altra con il piede. Si apre un portello e compare un pulsante. La scena si chiude con un primo piano del dito che sta per premere il pulsante. Ecco ricostruita l’esplosione che ha distrutto un’isola deserta del Pacifico del Sud – presumibilmente la stessa di cui si parlava alla fine dell’Episodio 4, quella che aveva causato la sospensione di tutti i voli aerei e costretto Kevin a rimanere in Australia. Non è ancora chiaro il significato di questa splendida sequenza iniziale, si può solo azzardare che l’esplosione sia opera di qualche nuova setta religiosa analoga ai Colpevoli Sopravvissuti.

La nave dei folli: Poiché tutti i voli sono cancellati a causa dell’esplosione, Matt, John, Laurie e Michael devono trovare un modo alternativo per spostarsi dalla Tasmania a Melbourne e “recuperare” Kevin. Alla fine si ritrovano su una strana nave che era stata noleggiata da una setta dedita al sesso di gruppo e al culto di un vecchio leone di nome Frasier. La nave è un microcosmo che riflette la follia del mondo reale e i modi estremi di affrontare l’avvicinarsi del settimo anniversario della Dipartita. Tutto sulla nave fa pensare ai rituali di una cultura tribale: sesso sfrenato, maschere, adorazione di idoli, riti di fertilità, nomi proibiti e una formula segreta che consente l’accesso alla nave (per non parlare della barzelletta sporchissima che Matt ha dovuto raccontare alla “leonessa” all’ingresso per poter salire a bordo). Questo mondo grottesco ricorda il mito medievale della “Nave dei folli”, che veniva stipata di matti e disperati e lasciata andare alla deriva. Si chiama La nave dei folli anche un dipinto allegorico di Hieronimus Bosch in cui si vede una nave carica di gente che indulge nei piaceri terreni che naviga inconsapevole verso il proprio destino.

Frasier il leone: Frasier era di proprietà della Lion Country Safari di Laguna Hills, California, il primo parco nazionale per gli animali selvaggi. Benché considerato troppo vecchio per potersi accoppiare, Frasier riscosse grande successo tra le leonesse che nel giro di un anno diedero alla luce ben 35 cuccioli. utto questo nel 1972, l’anno di pubblicazione della famosa copia del National Geographic. Il leone sulla nave è un discendente di Frasier.

Daniel e i leoni: Appena salito sulla nave, Matt si mette a leggere la Bibbia, guarda caso un passo su Daniele e i leoni: 21Si avvicinò e chiamò Daniele con voce triste: – Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che servi con amore ti ha liberato dagli artigli dei leoni? 22Daniele gli rispose: – Lunga vita a te, maestà! 23Sì, il mio Dio ha mandato il suo angelo a chiudere le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male. Infatti, agli occhi del mio Dio sono innocente e anche nei tuoi riguardi non ho commesso alcuna colpa, maestà! Ancora una volta Matt fa appello alla propria fede, riaffermando a se stesso che tutto quello che aveva già fatto o che avrebbe fatto in futuro era giusto perché in ogni caso faceva sempre del suo meglio. Probabilmente Matt è certo di essere al sicuro anche nel mondo impazzito (e nel delirio dei passeggeri della nave ) perché sempre protetto dalla propria fede.

David Burton: Non vedevamo l’ora di scoprire l’identità dell’uomo misterioso, più volte citato nell’ultima stagione, e ora abbiamo la risposta: David Burton è l’Uomo sul ponte (chiamato il “boia” nel Libro di Kevin) che aveva cercato di impedire a Kevin di uccidere Patti. L’uomo aveva offerto a Kevin due possibilità: attraversare il ponte o saltare giù con una corda al collo. In I Live Here Now (Stagione 2 Episodio 10), sembra rivestire un ruolo importante e intima a Kevin di cantare una canzone se vuole davvero tornare dalla sua famiglia. Ed eccolo di nuovo nell’Episodio 5 della Stagione 3, It’s a Matt, Matt, Matt, Matt World. Ora sappiamo di lui qualcosa di più: negli anni Ottanta aveva vinto una medaglia per il decathlon in Australia, quindi era diventato cronista sportivo per i Giochi di Sydney. Aveva raggiunto la fama mondiale quand’era “morto” in un incidente durante un’arrampicata in montagna e quindi era resuscitato e si era autoproclamato Dio. Ora vive in una baracca in Tasmania ed evita di rispondere alle domande della gente limitandosi a distribuire biglietti da visita con la scritta SÌ SONO DIO e altre bizzarre informazioni:

Dall’account Instagram di Damon Lindelof

È la prima volta che incontriamo David Burton nel mondo reale. Fino a questo momento avrebbe potuto essere parte di un’allucinazione di Kevin riguardo all’Hotel, ma ora sappiamo per certo che è reale, e che quindi lo è anche l’Hotel. In questo episodio, quando Burton butta un uomo in mare – come aveva quasi buttato Kevin dal ponte in International Assassin – Matt lo lega a una sedia a rotelle e si mette a parlare con “Dio”.

Burton declina ogni responsabilità ad eccezione della Dipartita, e dichiara che l’ha fatto succedere solo perché poteva farlo. Si prende anche gioco della fede di Matt e della sua malattia. Alla fine dell’Episodio 5, quando la nave attracca, David Burton viene ucciso dal leone Frasier. Sembra di capire che l’aggressione sia opera di un gruppo di persone che erano a bordo, ma non è chiaro se volessero ucciderlo o verificare che fosse ciò che diceva di essere.

Sarà morto davvero stavolta?

Matt ha finalmente trovato la pace?: Come altre volte, si è tentati di pensare che fosse “destino” che Matt e David Burton si ritrovassero sulla stesa nave. Proprio com’era destino che K.G. Senior venisse a sapere che Kevin era in Australia dopo averlo visto in tv a G’Day Melbourne nel quarto episodio… Durante questo lungo pazzo viaggio per mare la fede di Matt viene messa alla prova: era partito per riportare Kevin a Miracle, fermamente convinto che fosse il nuovo Messia e l’unico uomo al mondo che fosse tornato dal mondo dei morti. Era rimasto a Miracle da solo, lasciando che la sua famiglia lo abbandonasse, perché credeva che Dio lo stesse mettendo alla prova. E ora non solo scopre che Kevin non è l’unico a essere resuscitato, ma comincia anche a dubitare che Miracle sia un luogo speciale perché non è più l’unico luogo sulla terra in cui è successo questo evento straordinario: anche David Burton era morto e resuscitato, e l’aveva fatto in Australia.

Parlare con David Burton ha messo Matt nella condizione di dubitare di tutto quello in cui aveva sempre creduto: se Kevin non è il nuovo Messia e Miracle non è speciale, allora tutti i suoi sacrifici sono stati vani e l’abbandono di Mary non è altro che una punizione divina, non un test. Perché, come gli dice David Burton, tutto quello che Matt ha fatto nella sua vita, l’ha fatto per se stesso, e non per Dio. Ma il cuore di Matt è puro, e lui sa che quello che Burton dice non è vero.

“Questa è la storia di un bambino. Vi direi di fermarmi se l’avete già sentita prima, ma so per certo che la sapete e in realtà non voglio che mi fermiate. Questo bambino è un bravo ragazzo, non perfetto, ma bravo, e… a circa dieci anni la sua mamma e il suo papà gli dicono che avrà una sorellina, e alla fine la sorellina arriva e chiaramente lui le vuole molto bene. Ma.. Tutte le attenzioni le ha lei. Le attenzioni che prima aveva lui. Per cui lui desidera, anzi, prega di riavere quelle attenzioni e un mese dopo gli viene diagnosticata una leucemia linfatica acuta. E il cancro consuma questo bambino, finché non rimane quasi nulla di lui. Ma lui lo combatte. Sopravvive, e ora ha una scelta che lo attende. Deciderà di pensare di essere stato punito o di essere stato ricompensato? Si arrabbierà per aver dovuto soffrire o sarà grato per quella sofferenza, perché lo ha cambiato?”

Questa è la sequenza iniziale dell’Episodio 3 della Stagione 1. Probabilmente Matt continua a porsi la stessa domanda: è stato punito o ricompensato? È arrabbiato perché ha dovuto soffrire o grato per quella sofferenza che l’ha cambiato?

Credo che Matt non abbia perso la fede dopo la conversazione con David Burton. Quell’uomo che diceva di essere Dio, è stato sbranato da un leone pochi minuti dopo. Un intervento divino: era quella la risposta di Dio.

In realtà la fede di Matt, dopo esser stata messa alla prova, è ancora più forte di prima. Forse le cose non sono esattamente come aveva creduto che fossero, ma tutto quello che aveva fatto nella vita lo ha portato a quel momento, e ora è pronto ad affrontare qualsiasi cosa la vita abbia in serbo per lui. Proprio come aveva accettato di essere lasciato da sua moglie e da suo figlio, ora accetta il fatto che è ammalato e che probabilmente morirà presto, ma sente di essere importante, e di far parte di una storia più grande della sua stessa storia.

Matt e Laurie: I compagni di viaggio di Matt sono John, Michael e Laurie. Matt sembra essere infastidito dalla presenza di Laurie, poiché I due hanno due visioni dei fatti completamente opposte. Laurie pensa che Kevin sia impazzito e che abbia le allucinazioni, mentre Matt crede fermamente che sia il nuovo Messia e che quello che ha vissuto nel mondo dell’Hotel sia reale. Questo ci riporta a Lost e alla vecchia contrapposizione tra l’uomo di scienza (Laurie) e l’uomo di fede (Matt). Laurie crede che Matt sia pazzo, ma perché non pensa lo stesso anche di Michael e John? Non le hanno detto che Kevin è stato sepolto sotto terra per otto ore dopo aver bevuto un veleno mortale? E in seguito John gli ha sparato sulla pancia a bruciapelo e nonostante tutto è ancora vivo per raccontarlo? In ogni caso, è molto bello vedere come queste persone rimangano insieme nonostante le enormi divergenze di pensiero.

 

Ho 91 anni e sto per avere un figlio: Sentiamo dire questa frase molte volte nel corso dell’episodio, urlata da ogni seguace di Frasier. È anche la parola d’ordine per essere ammessi sulla nave. È un chiaro riferimento a Sarah, la moglie di Abramo (non è la prima volta che Abramo viene menzionato in questa stagione). Sarah è una donna sterile che, all’età di 75 anni, concede ad Abramo di sposare Agar per far sì che potesse avere un figlio. All’età di 90 anni Dio le promise che avrebbe avuto un figlio, e lei rise perché non credeva che fosse possibile. Questo è anche un chiaro riferimento al personaggio di Nora che, proprio come Sarah, ha riso alla proposta di Kevin di avere un altro figlio. Inoltre, nella scena finale del primo episodio della terza stagione, incontriamo una donna fisicamente identica a Nora che si fa chiamare Sarah.

 

Dettagli interessanti:

– Quando Matt pronuncia il nome di Frasier dopo la mezzanotte la gente impazzisce. Lo legano a una sedie e iniziano un rito finalizzato alla raccolta del suo seme in una coppa, forse per cercare di emulare il rito di fecondazione del leone Frasier. Questa scena mi ha ricordato lo scherzo di Patti (Stagione 2 Episodio 7) riguardante una coppa a Cairo che doveva essere riempita col seme di Kevin.

– Ancora una volta sentiamo parlare di un uovo. La preghiera all’inizio dell’episodio parla di un uovo che contiene tutte le creature malvagie che porteranno alla fine del mondo. Ci sarà un collegamento con Tony?

– Matt paga 20.000 dollari per affittare l’aereo privato per l’Australia. È la stessa somma che era stata chiesta a Nora per sottoporsi al trattamento con le radiazioni LADR e che K.G. Senior aveva lasciato a Matt in un vasetto, nascosto nel giardino di Kevin. (Stagione 1 Episodio 3)

– L’aereo inizia a tremare quando Laurie dice di non credere che Kevin sia il nuovo Messia. Era già successo qualcosa di simile quando Kevin aveva “bestemmiato” e la sua macchina era andata fuori strada (Stagione 1 Episodio 4), o quando Nora aveva urlato “Aggiusta questo, Gesù!” e la terra aveva iniziato a tremare. (Stagione 2 Episodio 10)

– Matt usa una sedia a rotelle per spostare David Burton dopo averlo colpito. Mi ha ricordato di quando si prendeva cura di Mary.

– La scena in cui Matt colpisce David Burton con il manico dell’ascia ricorda vagamente la scena in cui aveva dovuto colpire il figlio dell’Uomo sulla Torre mentre urlava “Brian” (Stagione 2 Episodio 5)

– I seguaci di Frasier usano un fischietto per comunicare, proprio come facevano i Colpevoli Sopravvissuti nella prima stagione.

– La Francia sembra avere un ruolo molto importante in questo episodio, anche se non riesco ancora a capire quale. Nella sequenza iniziale c’è una preghiera in francese, seguita da una canzone francese. Anche il sottomarino nella prima scena è francese, e l’episodio finisce con la canzone Que c’est triste Venise (Com’è triste Venezia) di Charles Aznavour.

– Una delle seguaci di Frasier ha un tatuaggio uguale a quello di Kevin

– Questo episodio ha tantissime similitudini con il quinto episodio della seconda stagione, dove Matt era a Miracle circondato da pazzi e gente fuori di testa.

– Quando viene accusato da Matt, David Burton rifiuta di assumersi la responsabilità della morte dell’uomo sulla barca, dicendo di essere lui l’autorità più alta e di non dover confessare il suo crimine a nessuno. Ancora una volta dichiara di essere Dio – un Dio spietato e vendicativo come quello del vecchio testamento – aggiungendo che Gesù non era suo figlio, ma un semplice mortale che non era mai resuscitato: si era decomposto in una grotta per poi essere sostituito dal suo gemello identico – il settimo episodio della terza stagione si chiamerà “L’uomo più potente del mondo (e il suo gemello identico)”.

Articolo scritto da Giulia Francolino

Una risposta a “The Leftovers – RECENSIONE 03×05 “It’s a Matt, Matt, Matt, Matt World””

  1. Bellissima recensione! Tra l’altro stavo pensando che magari la questione di Gesù e del suo gemello potrebbe essere legata alla domanda fatta a Nora la scorsa puntata!

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