Salvation – Recensione 1×05 – Keeping the Faith

Un passo avanti, due passi indietro. Se il quarto episodio aveva convinto e aveva fatto fare a Salvation un passo avanti, questo quinto episodio, intitolato “Keeping the Faith”, rappresenta due passi indietro per la serie. Il titolo in italiano si può tradurre letteralmente”Mantenendo la fede” e questo può rappresentare quello che succede nell’episodio, ma soprattutto riguarda il pubblico; cioè se Salvation continua cosi, lo spettatore non può che affidarsi alla fede per continuare la serie.

Innanzitutto si può dividere l’episodio in due parti distinte: prima e dopo la scoperta della talpa all’interno delle Industrie Tanz. La prima parte è sicuramente funzionale a quello che avverrà dopo, ma è poca incisiva e soprattutto annoia lo spettatore, infatti la scrittura non riesce a coinvolgere perché sembra ripiegarsi su se stessa senza dare qualcosa di nuovo. Non bastano il ritorno della giornalista ficcanaso e l’arrivo di Tess(la sorella di Laszlo) per risollevare i primi 20 minuti, davvero troppo fiacchi e incosistenti. La seconda parte dell’episodio è anche peggio, non per gli avvenimenti in sé che sono fondamentali per lo sviluppo della storia, ma per come vengono narrati. Viene rivelato chi è la talpa, cioè il professor Croft, e già quindi iniziano i problemi. La scelta di Croft è troppo scontata e prevedibile e quindi quando viene rivelato non si riesce ad empatizzare con la reazione dei personaggi perché lo spettatore attento, andando per esclusione aveva già capito dall’inizio chi fosse la talpa. Successivamente tutto quello che segue è un’accozzaglia di eventi e situazioni mal scritte e completamente inefficaci. Basti pensare alla solite resistenze del governo verso Darius oppure all’EmDrive, che va in mano ai russi, che ovviamente, secondo questa serie, non penserà minimamente a salvare gli americani o il resto del mondo. Quindi se questo lo fanno i russi, questi sono brutti e cattivi, se lo fanno gli americani è una cosa brutta, ma necessaria per la sopravvivenza. E’ questo pessimo messaggio che passa che fa capire come alla fine Salvation sembra essere la classica serie in cui solo e soltanto gli americani sono gli eroi e se fanno qualcosa di sbagliato, sono giustificati perché si tratta di salvare il mondo.

In sostanza, se il quarto episodio aveva convinto e lasciato soddisfatto lo spettatore, quest’episodio riporta ad un livello molto basso le aspettative verso Salvation che dopo cinque episodi si conferma una serie troppo altalenante, con troppi bassi e pochi alti, per convincere davvero. E’ questo è un gran peccato, perché ha distanza di un solo episodio, la qualità e le aspettative sono cambiate drasticamente. Nei prossimi episodi la serie dovrà trovare altre soluzioni per tornare sulla via di “The Human Strain” e lasciare quella di “Keeping the Faith” per convincere pienamente e alzare il proprio livello.

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