Riverdale – Recensione 2×10 – “The Blackboard Jungle”

Dopo un midseason finale riuscito solo a metà Riverdale riparte con un buon episodio che ha lo scopo di imbastire le varie trame che caratterizzeranno i prossimi episodi, forse fino al finale di stagione. L’obbiettivo è stato sicuramente centrato con Riverdale che ritorna a porre più domande che a dare risposte nello stesso modo enigmatico che da sempre contraddistingue questa serie.

Dopo la rivelazione di Black Hood che aveva lasciato un po’ interdetti, la città e di conseguenza la serie ritorna alla tranquillità, ma questa è pur sempre Riverdale e quindi non si può mai essere davvero tranquilli e tutte le trame messe in scena lo dimostrano. Innanzitutto ci sono i Lodge che coadiuvati da Veronica iniziano a mettere in atto il loro misterioso piano, la cui prima conseguenza è la chiusura del liceo del Nord e il trasferimento degli studenti al liceo del Sud. Ecco quindi l’altra trama portante dell’episodio con le Vipere che irrompono nel lice di Archie e compagni e come da previsione inizia subito i problemi. Sarà soprattutto Jughead ha non voler conformarsi alle regole dettate dal preside, il che provoca dei problemi, ma nulla di eclatante tant’è che la trama si risolve abbastanza facilmente. Un’altra trama è dedicata ad Archie che riceve una proposta di collaborazione da parte dell’FBI per incastrare Hiram Lodge il che lo porterà a confrontarsi con Nick St. Clair. Nel finale, la serie, proprio attraverso Archie, lancia l’ennesimo interrogativo su Black Hood, ma considerando l’intenzione degli autori di portare avanti così tante trame, la scelta di rimettere in discussione l’identità del killer non sembra delle più azzeccate, anche se potrebbe riaprire tante porte interessanti e permettere alla serie di porre rimedio ad un finale di metà stagione non proprio riuscitissimo. Infine, grazie a Betty, la serie si ricorda che in passato aveva introdotto il fratello della ragazza, per poi lasciare completamente questa trama. Finalmente scopriamo chi sia il fratello di Betty e che dopo una vita molto difficile a causa del suo abbandono, è forse diventato la nuova minaccia che dovrà affrontare la ragazza.

La messa in scena di tutte queste trame disorienta un po’ perché in un solo episodio gli autori hanno voluto inserire tutte le trame che si svilupperanno in futuro, ma con una messa in scena efficace e soprattutto ad una scrittura che continua a puntare sui personaggi, tutte le trame riescono almeno ad incuriosire lanciando diverse domande che permettono allo spettatore di rimanere incollato allo schermo. Pur non puntando su un ritmo elevato e frenetico come avvenuto in qualcuno degli episodi precedenti, quindi, “The Blackboard Jungle” risulta nel complesso un buon episodio di ripartenza e al contempo di preparazione verso il futuro abbastanza gradevole e appassionante. Ancora una volta la serie riesce a porre basi interessanti per lo sviluppo di storie e personaggi e quindi sarà molto interessanti la visione dei prossimi episodi per capire dove la serie vuole andare, ma la speranza è che la gestione di tutte queste trame e sotto trame sia efficace e continua perché con così tanto materiale il rischio di sbagliare si alza sempre di più.

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