C’è molto da scoprire e molto da conoscere in una storia – quella di questa quarta stagione – che forse non aveva ingranato bene come nelle precedenti annate di HTGAWM, ma che ora risulta intrigante e appassionante. Sono tantissimi i misteri e le storyline: un intreccio che andrà gestito con cautela e con sapienza, per evitare la creazione di buchi di logica e per evitare che alcune storie non abbiano l’attenzione e il giusto epilogo che meriterebbero.
Le cose migliori di questa puntata, misteri a parte, sono state date dall’enfasi posta dalla regia sui rapporti genitoriali (Laurel-madre, Laurel-figlio, Nate-padre, Isaac-Stella). Una serie di rapporti, all’apparenza, decisamente sgangherati, che, però, nascondono sia luci che ombre e aprono le porte a nuovi dubbi e a nuovi misteri. Infatti il titolo dell’episodio non deve trarre in inganno: in questa undicesima puntata è emerso tutto fuorché la malignità di Jorge (già per altro assodata nei precedenti episodi).
Adesso c’è molto da scoprire e molto che ci terrà incollati agli schermi. Soprattutto viene da chiedersi se, dietro queste vicende, questi intrecci, questi rischi, che i nostri protagonisti sono destinati ad affrontare, ci sarà spazio anche per una rinascita delle loro persone e delle loro vite sentimentali (a cui gli showrunners sembrano sempre voler strizzare l’occhio). Ci chiediamo, tra l’altro, se Annalise riuscirà a salvare Isaac e, se dietro il rifiuto a Nate, si celi un interesse nei confronti proprio del terapista.
Insomma, How to Get Away With Murder conferma di avere ancora tanto da dire e di avere il potere di sorprenderci, puntata dopo puntata.