L’episodio, come da titolo si intuirebbe, è dedicato a Kevin, che è il primo dei tre gemelli. Number One è, infatti, il soprannome che si porta dietro dal momento in cui è nato, essendo stato il primo a uscir fuori dal grembo materno. Fogelman, nell’episodio in questione, ci narra sì, della storia di Kevin, sin dai tempi del liceo, e del suo drammatico infortunio, ma ci mostra anche nuovi aspetti del rapporto fra lui e il padre. E questa narrazione si dipana in un parallelo, che mette a confronto presente e passato, evidenziando come, malgrado tutti gli errori, Kevin sia sempre apparso benedetto da una sorta di grazia divina, che gli ha permesso di sfruttare appieno i suoi talenti e di essere apprezzato da persone che hanno saputo amarlo con intensità e con costanza. La stessa costanza che sembra mancare a Kevin, che, sebbene gli sforzi, finisce sempre per mostrarsi fragile. Una fragilità irriducibile, che gli impedisce di godere davvero di quelle che sono le sue capacità e le sue possibilità. Un individuo pieno di bontà e qualità, che, però, proprio come il padre, finisce per essere funestato dai demoni di un passato mai del tutto sopito.
Kevin e Jack, in questa seconda stagione, vengono presentati come due facce della stessa medaglia e questo è uno degli obiettivi meglio riusciti di queste recenti puntate.
Abbiamo assistito a uno dei pochi (sin qui) episodi dedicati quasi interamente a un solo personaggio, ma dobbiamo ammettere che l’episodio è stato carico di emozioni e denso di significati. L’approfondimento della storia di Kevin è stato un tassello fondamentale per comprendere molte dinamiche che hanno portato a determinate condotte del giovane attore, che finora avevamo solo tentato di giustificare.
A margine di ciò, ci viene ancora ricordato il valore della famiglia, dato che Kevin finisce per cercare conforto in Randall, il quale rivelerà lui del tragico evento occorso a Kate, aprendo nuovi dolorosi spiragli al prosieguo di questa narrazione che stiamo amando sempre di più.