Recensione Preacher 3×03 – “Gonna Hurt”

Il terzo episodio di Preacher è stato, senza alcun dubbio, un episodio di transizione. Un episodio che, almeno, fino alla sua seconda metà non ha nemmeno chiarito quali fossero le intenzioni degli showrunners e la propria utilità ai fini dell’evoluzione della stagione in corso.

La bizzarra atmosfera di Preacher, con questa nuova stagione, con l’atmosfera voodoo delle campagne degli Stati Uniti, sembra davvero il vero tratto distintivo di uno show che cammina sempre sul filo del rasoio, oscillando tra l’insensatezza più completa, il soprannaturale, la magia e la blasfemia. Un mix di elementi davvero poco convenzionali per uno show che – non ci stancheremo mai di ripetere – è davvero unico nel suo genere, sia in senso positivo che in senso negativo.

Il vero pregio di questo episodio è senz’altro la parte conclusiva, con l’introduzione di un nuovo intrigante personaggio, Madame Boyd, e con uno sguardo più ravvicinato a quelli che sono i Sepolcri. Ma cosa sono i “Sepolcri”? Sono soltanto il luogo in cui si è svolta l’ultima scena o sono qualcosa di più?

Sono, in definitiva, molti gli aspetti che vanno chiariti e che dovranno necessariamente essere chiariti perché la storia della stagione si evolva, perché si vada oltre il debito di sangue che costringe Jesse a restare ad Angelville e si torni ad affrontare il Gral per riottenere l’anima persa dallo stesso predicatore.

E poi? Sinceramente ciò che sembra mancare a questa serie è un obiettivo a lungo termine, un senso, una meta per l’agire di questi personaggi che, almeno per il momento, sguazzano senza un vero fine all’interno di un ambiente, come detto, piuttosto bizzarro e singolare.

Viene da chiederci se Dio, che ha fatto un’apparizione in una delle scene iniziali, possa riscoprire un ruolo centrale nel finale di stagione e quale sarà il futuro di Jesse se e quando riconquisterà Genesis.

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