Recensione Preacher 2×03 – Damsels

Il terzo episodio della stagione è, probabilmente, uno degli episodi più complessi e, allo stesso tempo, interessanti dell’intero show. Sono tante le trame che si intrecciano e gli spunti interessanti che emergono in “Damsels”.

Ma andiamo con ordine. Si parte subito con un inizio tragicomico, che ci mostra finalmente l’evento che ha cambiato la vita a Eugene Root, personaggio ricorrente della prima stagione, che – ricordiamo – è stato inavvertitamente mandato all’inferno da Jesse, sfruttando in modo improprio e spregiudicato Genesis.

La storia di Eugene si rivela ridicola in un modo disarmante, ma allo stesso tempo anche capace di mascherare con quel dissacrante velo di assurdità quello che è il reale messaggio del segmento televisivo. Ci viene, infatti, mostrata una ragazza, Tracy, in grado di incarnare tutti gli stereotipi della liceale insicura e superficiale, che crede che la sua vita dipenda da quanto e da come venga “usata” dai ragazzi popolari della scuola. In tutto questo, Eugene è il tipico amico del cuore, eternamente innamorato di una ragazza talmente assuefatta dai canoni sociali di bellezza e di popolarità da reagire in modo inconsulto al goffo bacio di Eugene, finalmente pronto a buttarsi tra le sue braccia. Decide, come reazione al disgusto di quell’approccio, di spararsi e a nulla serve il soccorso di Eugene, che si fa prendere dal panico e dimostra tutta la sua immaturità e ingenuità, finendo per spararsi, a sua volta, a causa dell’incapacità di gestire quel tragico evento, che a noi, tuttavia, farà sorridere, a dispetto della sgradevolezza della narrazione.

La scena iniziale, però, è solo uno dei punti di interesse dell’episodio, che ci mostra i tre protagonisti in giro per New Orleans alla ricerca di Dio. Dalle vicende che vedono coinvolti “i nostri eroi” nella città più famosa della Louisiana, emergono due importanti novità. La prima delle quali è l’apparizione nella storia di un’organizzazione di uomini – vestiti di bianco – disposta a tutta per trovare Dio prima di Jesse e l’altra è l’introduzione del personaggio di Lara, una cantante, che sembra voler sedurre Jesse, salvo poi rivelarsi una degli agenti di questa bizzarra organizzazione, per cui ha fatto il doppio gioco al fine di scoprire la verità su Genesis. 

Il nuovo personaggio e i nuovi cattivi che si profilano all’orizzonte per Jesse e gli altri si vanno, quindi, ad aggiungere agli altri fili narrativi che vengono portati avanti, dal momento che in questo terzo episodio prosegue anche il focus dedicato al personaggio di Tulip, la quale si dimostra particolarmente spaventata dall’essere ritornata a New Orleans, e manifesta al contempo una visibile insicurezza che le impedisce di aprirsi e di raccontare la verità sui suoi timori sia al predicatore che al vampiro. L’ex fidanzata di Jesse, alla fine, verrà individuata e accerchiata dagli uomini di Viktor, un  misterioso soggetto che desidera a tutti i costi mettere le mani su di lei, per ragioni che continuano a restare ignote, ma che ci auspichiamo vengano rivelate al più presto.

Tanti, dunque, rimangono i punti di domanda in una seconda stagione che si sta rivelando un concentrato di momenti e di atmosfere differenti e composite, e che sta garantendo agli spettatori una storia anticonvenzionale che cammina sempre sul pericoloso baratro della comicità e della demenzialità, garantendo allo spettatore un sano e spensierato divertimento ma anche eventi imprevedibili ed emozionanti.

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