Recensione 13 Reasons Why 2×07 “La terza polaroid”

La terza polaroid

Settima puntata della seconda stagione di 13 Reasons Why, si arriva ad un momento molto atteso dai seguaci della serie. Perché in questo caso a parlare è Clay. Colui che abbiamo imparato a considerare quasi come il portavoce di Hannah, forse l’unico a parte i suoi genitori che desidera sul serio darle giustizia.

Ebbene, l’attesa della testimonianza di Clay si è rivelata deludente. In tribunale il ragazzo non ha detto praticamente nulla, doveva parlare di Hannah ma ha finito col raccontare una serata in cui hanno fatto abuso di sostanze. Di conseguenza la reputazione della giovane non ne ha giovato. C’è però qualcosa che non torna sulle domande che pone l’avvocato difensore della scuola. E’ come se sapesse esattamente che domande fare, andando dritta al punto e ignorando quello che i ragazzi cercano di dirle. Che di mezzo ci sia lo zampino della madre di Clay? Infatti anche il marito pare dubbioso sull’argomento.

 

Intanto la sofferenza dilaga e a scuola ognuno cerca di sconfiggere i propri demoni a modo suo. Jessica ci sta provando disperatamente, ma tutti non fanno altro che ricordarle del suo stupro e premono affinché decida di parlare. Tutto questo è troppo per lei, e gli attacchi di panico non tardano ad arrivare. Le pressioni però assillano anche Alex, sempre più convinto che non riacquisterà mai più la sua vita di un tempo. Intorno a lui i suoi familiari non fanno che chiedersi quando tornerà ad essere “normale”. Le situazioni di Jessica ed Alex sono piuttosto simili in questo caso. Entrambi schiacciati da pressioni esterne e da situazioni troppo grandi da gestire da soli. Jessica ha iniziato ad andare a un gruppo di sostegno, è vero, ma parlare con psicologi potrebbe fare la differenza in entrambi i casi.

A scuola Tyler e Cyrus cercano di diventare “i vendicatori”, di acquisire potere e farla pagare a chi se lo merita. Il loro obiettivo è ancora Marcus, e hanno trovato un video perfetto per ricattarlo. Marcus crede che Bryce sia suo complice, ma Bryce si rivela ancora una volta esattamente per quello che è. Un ragazzo viziato che pensa solo a se stesso, che non ha intenzione di aiutare nessuno. La delusione di Tyler e Cyrus arriva quando scoprono che Marcus riesce a cadere sempre in piedi. Delusione che si tramuta in amarezza e impotenza. Capiscono quindi che la situazione non cambierà tanto facilmente.

E sul finale Clay esplode. Trova la terza polaroid con la scritta “La club house” e capisce che è così che si chiama quel luogo degli orrori dove i giocatori di football portano le loro prede. Questa è la spinta che gli serviva per compiere quel gesto che avrebbe dovuto fare dalla prima stagione. Pubblicare online le cassette di Hannah, fare in modo che tutti sappiano quello che è passato per la testa della ragazza, mostrare chi era davvero.

Nonostante le proteste della Hannah immaginaria, Clay le pubblica, e si possono solo immaginare gli effetti che questo avrà sui protagonisti e sul processo.

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