In questa sede, però, non ci occuperemo tanto delle speculazioni attorno ad un possibile ritorno di New Girl in TV; ci dedicheremo piuttosto ad un’analisi di quello che è stato il finale della sesta stagione, definito da molti fan “perfetto”.
Inevitabilmente il livello della serie si è alzato con le battute finali di questa sesta stagione, che, comunque, non cancellano la mediocrità delle ultime due stagioni guardate nel loro complesso. Ma è stato davvero così bello ed emozionante quello che abbiamo visto nella ventiduesima puntata della sesta stagione di New Girl?
Lo sviluppo dello show è stato evidentemente frustrato dalle due gravidanze dell’attrice protagonista, la quale, non potendo essere sostituita o rimossa una seconda volta, durante quelle che potenzialmente erano le puntate conclusive dell’intero show, è stata oggetto di inquadrature strategiche, che a volte hanno limitato la stessa efficacia comunicativa delle immagini dello show. Abbiamo visto la Deschanel praticamente sempre coperta da giubbotti e vestiti larghi e perennemente in primo piano, cosa che ha danneggiato la stessa qualità della produzione dello show. Ma di questo, evidentemente, non si può dare una colpa ai registi e agli sceneggiatori che han fatto il possibile per nascondere la gravidanza e non disorientare gli spettatori.
A questo piccolo difetto, va aggiunto il fatto che Nick Miller, con la sesta stagione, ha perso tanto del fascino che aveva acquistato agli occhi dei fedelissimi di New Girl, rivelandosi un individuo scarsamente propositivo e carismatico, che ha dato il peggio di sé nella disfunzionale relazione intrattenuta con Reagan, il cui rapporto è forse durato troppo per l’economia del TV Show in sé.
Tuttavia non si può fare a meno di apprezzare come, dietro a una stagione apparentemente piatta e poco coinvolgente, ci fossero comunque dei piani per tirare su le sorti del programma e dare ai fan ciò che volevano da tempo. Abbiamo conosciuto il nome di Schmidt e abbiamo anche visto tornare insieme (?) Nick e Jess. È finalmente emerso come Jess, malgrado le incomprensioni e l’ombra di Reagan, fosse l’unica persona in grado di comprendere e supportare davvero Nick, il quale non poteva continuare a tirarsi indietro a causa delle sue paure di sbagliare con la coinquilina, di cui era sempre stato innamorato. È stato un finale dolce, sensato, giusto. Ma non perfetto. La costruzione del finale è stata allo stesso tempo prevedibile e molto affrettata, priva di immagini o scene capaci di rimanerci davvero nel cuore, escludendo giusto quella in cui Jess saluta Nick dall’ascensore con il suo “hey Miller”. Pertanto non possiamo che tirare le somme e trarre un bilancio, giudicando questo finale sicuramente positivo, ma non un capolavoro da archiviare negli annali delle serie TV, aspettandoci magari ancora qualche emozione e qualche sussulto da una potenziale settima stagione in cui, si dice, i protagonisti potrebbero essere trasportati dieci anni avanti nella narrazione.