Marvel’s Runaways – Recensione 1×06 – “Metamorphosis

Il sesto episodio di Runaways, “Metamorphosis”, inizia a dare le prime risposte sui misteri che caratterizzano questa nuova serie Marvel, ma non si limita solo a questo, infatti, sebbene la trama orizzontale faccia pochissimi passi avanti, in sostanza ogni personaggio si trova di fronte a drammi personali che sicuramente caratterizzeranno anche i prossimi episodi. Essendo questa una serie fatta di adolescenti e per gli adolescenti, la componente teen è molto forte, ma bisogna dire che questa è gestita abbastanza bene così che la serie non cadi nel ridicolo e nello scontato.

Per quanto riguarda le risposte che la serie offre, ci viene detto che il personaggio che nello scorso episodio era entrato in scena “reclutando” Geoffrey e la moglie e gettando nuove domande sulla serie si chiama Jonah che in sostanza è il capo dell’Orgoglio e ha ricattato i genitori dei nostri protagonisti per costringerli a restare nell’organizzazione e infine viene spiegato anche il significato dei sacrifici compiuti dai componenti dell’Orgoglio. Tutto questo avviene nei primi minuti dell’episodio, ma riesce comunque a colpire nel segno perché la messa in scena è molto efficace e coinvolgente. Tutto il resto dell’episodio è dedicato prima ai preparativi e poi alla festa organizzata dall’Orgoglio per mantenere la sua facciata pubblica di organizzazione benefica. Durante questa festa succede letteralmente di tutto: Nico e Alex si intrufolano nell’ufficio della madre di lei per incastrare definitivamente i loro genitori, Chase dichiara i suoi sentimenti a Karolina, che però per la prima volta mette in luce un lato di lei sempre nascosta facendo capire agli spettatori che in realtà lei è omosessuale e infine, come ciliegina sulla torta, Victor Stein confessa a tutti di sapere che la moglie lo tradisce e, dopo un collasso dovuto al suo tumore, Jonah interviene con una specie di cura miracolosa che sembra aver cambiato profondamente Victor.

L’aspetto più interessante è il ritmo, perché questo non è frenetico, ma anzi e calmo e riflessivo e permette a tutte queste situazioni di svolgersi dando ad ognuna il suo tempo, cosa che non solo permette di coinvolgere lo spettatore, ma permette anche di sviluppare in modo convincente i personaggi. Il chiaro esempio di quanto la scrittura punti sui suoi protagonisti è Karolina. Mai, nei primi cinque episodi, si erano dati indizi sulla sua omosessualità e il modo in cui questa notizia e stata “sparata” potrebbe sembrare azzardato, ma in realtà la messa in scena è tale da empatizzare e capire maggiormente il personaggio. Chi legge i fumetti non sarà rimasto stupito da questa notizia, ma i non lettori da ora potranno capire i comportamenti di un personaggio che sin da subito si è contraddistinto per un profondo combattimento con sé stessa. A sua volta questa “notizia” è esempio di un altro aspetto molto riuscito della serie fin ora, e cioè della sua grande fedeltà al fumetto originale. Tolte le opportune e necessarie modifiche la serie è molto fedele alla materia che l’ha ispirata, ma allo stesso tempo riesce ad incuriosire e catturare chi i fumetti non li ha letti. In sostanza, quindi, “Metamorphosis” è un episodio che in sé riesce a catturare e incuriosire lo spettatore rispondendo ad alcune domande, ma allo stesso tempo ponendone altre, e in più c’è da dire che rappresenta in pieno i punti di forza di Runaways, un serie che in pochi episodi ha avuto il coraggio di differenziarsi e prendersi di forza un posto nel vastissimo universo Marvel.

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