Fear the Walking Dead: Recensione 4×02 – Another day in the diamond

Secondo appuntamento con Fear the Walking dead. L’episodio , si intuisce subito, segue la falsa riga del primo, facendoci porre più domande che darci risposte. Proseguiamo però con ordine e andiamo ad analizzare gli aspetti importanti di questa puntata e cosa finora capito.

I primi minuti, allegramente accompagnati da una musica western, mostrano come i Clark&Co si siano stabiliti in uno stadio da Baseball e ne abbiano fatto il proprio accampamento. Si vive bene, ognuno ha i suoi compiti e ognuno contribuisce alla crescita del posto. L’altoparlante annuncia che sono 365 i giorni trascorsi all’interno di questa fortunata base.

Quindi, facile dedurre, che ci troviamo almeno un anno dopo dalla distruzione della diga. Ma come ritroviamo i nostri personaggi? Beh, apparentemente, stanno tutti abbastanza bene. Troviamo una Madison sempre più leader, a quanto pare è stata proprio lei a riunire il gruppo e, insieme, costruire l’accampamento. Alicia e Victor in una strana sintonia, non direi proprio amici ma ci siamo quasi. Quello che più è cambiato è però Nick. È rimasto poco del ragazzo che camminava in mezzo ai morti e non aveva paura di niente, adesso troviamo un Nick coltivatore e spaventato di mettere piede fuori dalle mura. Cosa gli sarà successo? Dobbiamo aspettare, ovviamente, per sapere come tutti sono arrivati fino a lì.

Proseguiamo e Madison decide di uscire per cercare la famiglia di una ragazzina (Charlie) appena entrata nella base, forse a spingerla è l’istinto di madre che l’ha sempre contraddistinta. E allora si parte, lei accompagnata da Victor, Alicia e Luciana, alla ricerca del vecchio accampamento della ragazzina e della sua famiglia. Quello che trovano però sono solo delle cisterne piene di zombie, strane bandiere numerate, desolazione e…Naomi, una “simpatica” signora già apparsa nel primo episodio, che punta la pistola contro Madison. Il piccolo gruppo la salva da alcuni non-morti e decide di portarla al campo dove possiamo dare una piccola sbirciata al suo passato.

Ex infermiera, viene da chissà dove ed è restia a fidarsi della gente. Credo che questo sia un po’ il profilo di molti personaggi nel mondo di Fear quindi, anche per lei, dovremmo attendere le prossime puntate per saperne di più.

Ma non notate nulla di strano?! Beh, sta procedendo tutto fin troppo bene no?! Non sia mai! Ecco che scopriamo, negli ultimi minuti della puntata, il volto di quelli che sono sicuramente candidati al primo posto per essere i cattivi di turno. Un gruppo abbastanza corposo di uomini che arriva su dei camper che si scopre raccogliere zombie e far bandiere numerate. Mel, il leader, fa una proposta a Madison: Dare tutto a loro e vivere, o aspettare che finiscano le risorse e morire.

Ma il tipo come sa che il nostro inventato coltivatore ha problemi con le rape o che le risorse scarseggiano? Sorpresa delle sorprese (non tanto dal mio punto di vista perché qualcosa in quella ragazzina non mi è andata giù fin dall’inizio) si scopre che Charlie è una spia. Tanto di cappello per la trovata! Madison non demorde neanche per un secondo ed è così che inizia per davvero questa quarta stagione!

Negli ultimi due minuti la storyline ritorna per dove l’avevamo lasciata nella prima puntata con vecchi e nuovi personaggi che hanno qualche piccolo problema di comunicazione e, quando Luciana trova una bandiera numerata identica alle altre già viste, non hanno nessuna esitazione a caricarli sul camion e a trattarli come prigionieri.

Cosa sarà successo all’accampamento? Chi sono questi Vulturi? Ogni puntata ci lascia con sempre più domande a cui rispondere ma mai con l’amaro in bocca. Speriamo che adesso, finito questo secondo episodio di introduzione, si inizi davvero a vedere la dinamicità che ha sempre accompagnato questo fantastico mondo!

Articolo di Giulia Zappalà

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