La regista sceglie di narrare nella sua opera prima la disturbante storia di una famiglia in disgrazia, composta da una vedova insoddisfatta, sola e da un figlio che risente della mancanza del padre; come se non bastasse questo incipit, la famiglia viene perseguitata da un’entità misteriosa dal nome Babadook. La pellicola di Jennifer Kent con il primo piano iniziale, riesce a chiarire quella che sarà un’opera prima del tutto profonda e inquietante in cui i protagonisti affronteranno una crescita personale, risvegliando quella felicità sopita agognata da molto tempo. La regia riprende i tratti kubrickiani attraverso un punto macchina molto spesso carico di convergenze prospettiche, in cui i personaggi si muovono in un ambiente freddo, claustrofobico e mai solare.
Il dramma familiare è un tema molto comune, ed è per questo che Babadook calibra perfettamente le emozioni manifestate dai personaggi, i quali trovano nella paura di cambiare un modo di sopravvivere, non di vivere. L’entità misteriosa è il cambiamento di cui avevano bisogno, la reazione a una vita priva di coraggio e umanità ; l’amore è solo un lontano ricordo nella vita di Amelia, ella si rifugia nella vita quotidiana priva di affetti nella quale tutto è ripreso da una fotografia glaciale, priva di luce ma pregna di ombre. Il montaggio invece sceglie saggiamente quando distribuire i picchi di tensione e quando attenuare la vicenda; essa non è solo un’opera scruta il passato grazie alle numerose ispirazione della regista, la quale dimostra di conoscere autori come Kubrick e Bava.
L’opera di Jennifer Kent resta con i piedi per terra, si concentra sui personaggi realizzando il microcosmo di un ambiente familiare in qualcosa di piĂ¹ ampio; sceglie di trattare il tema della diversitĂ con audacia caratterizzando il figlio Samuel con un’innocenza disarmante, il rapporto tra madre e figlio è realizzato con la sapienza di chi conosce Polanski e i modo in cui l’autore sviscera la psicologia dei personaggi. Il lungometraggio di Jennifer Kent dimostra il suo enorme talento nella messa in scena e nella scrittura della sceneggiatura.